Francesco Benigno è stato intervistato da Caterina Balivo a ‘Vieni da me’ e ha ripercorso tutta la sua carriera. 

Ha iniziato con i suoi genitori e il rapporto con loro:

Mio padre era un pò tostarello, giocava d’azzardo, mi metteva le catene alle caviglie per non farmi uscire di casa. Ho la testa piena di cicatrici. Usava il mestolo, il cucchiaio di legno, puntando dritto in testa. Ne ho prese…Mia mamma è morta quando avevo 9 anni. Non sono stato molto con lei: eravamo 13 figli, io ero in collegio d’inverno e in colonia d’ estate. Non tornavo a casa nemmeno per le feste di Natale”. 

Sui suoi esordi:

“Vivevo per strada ho dormito dappertutto, treni,stazione e sopratutto in un edificio dove si rifugiavano tutti gli scappati di casa. Per vivere e comprarmi da mangiare ho commesso anche dei furti, finendo in galera. Proprio in carcere ho incontrato un amico che mi ha portato a casa sua, adottando. Ancora oggi li considero la mia famiglia. Poi feci un provino”

Poi sul film Mery per sempre:

“Non ero andato per fare il provino, ma per accompagnare un amico che doveva essere visto per la seconda volta. Eravamo in un’emittente palermitana e mentre aspettavo questo mio amico, mi dicono: ‘già che sei qua fai anche tu il provino. Lo feci e mi scritturarono. Inizialmente dovevo interpretare il personaggio di Amendola, solo che poi mi fecero interpretare Natale. Poi il film andò a Venezia”

Sui primi soldi guadagnati:

“Per Mary per sempre mi pagarono 3,5 milioni di lire, mentre per Ragazzi fuori guadagnati 15 milioni di lire. Come prima cosa comprai un’ ape car per continuare il mio lavoro al mercatino perchè vendevo patate. Quindi mi sono trasferito a Roma e da lì è iniziato tutto. Quando ho fatto la parte ne ‘La Piovra’, ho realizzato un sogno”.