Intervistato da “La Repubblica”, Gigi D’Alessio racconta dei suoi esordi e di come si debba in qualche modo essere coscienti di quello che si è raggiunto, senza strafare:

“Bisogna essere consapevoli del proprio status, capire il momento che si sta vivendo, ma con onestà.Se sai di non avere la forza di reggere quell’urto, quanto ti fai la barba capisci che ti sei preso in giro da solo. Oggi cercano di spremerti subito, perché la paura è quella di finire presto”.

E poi continua:

“È meglio arrivare a certi traguardi gradualmente. Non è un caso che questi ragazzi sempre più spesso vadano in depressione. Una volta quando mi chiamavano per le feste private, sono andato in una casa così piccola che io suonavo i cucina e gli ospiti stavano in sala da pranzo. Mi è servito per apprezzare le volte in cui ho cantato in posto più largo, fosse anche un salone. Bluffare nel nostro mondo serve a poco”.

Ed infine una considerazione sulla discografia:

“Oggi fai uscire un disco e dopo un’ora sai già come va. Prima ci volevano mesi, anni per fare un bilancio. Mi sono dovuto aggiornare, se il mondo va così bisogna capire. Ma le macchine vanno usate non bisogna farsi usare da loro, come succede con i social. Forse chi ha 25 anni la vede in modo diverso, noi serviamo a questo: diamo i consigli come i genitori”.