Intervistato da “Fanpage.it”, Lorenzo Battistello, il ristoratore vicentino che nel 2000 partecipò alla primissima edizione del Grande Fratello, racconta l’impatto che quell’esperienza ha avuto sulla sua vita personale e professionale:

“Il marchio del Grande Fratello fu talmente forte che dopo venticinque anni faccio fatica a levarmelo di dosso. Se oggi andassi ospite in tv, faticherei a impormi come cuoco. Sarei ancora quello del Gf. Non rinnego niente, il Gf mi ha cambiato la vita. Ma appena spieghi che ti dà fastidio essere ancora associato a quel ragazzo ti accusano di sputare nel piatto dove hai mangiato. Non è così. Dico solo che la vita va avanti, si cresce e vorrei essere giudicato come professionista, non come quello del Grande Fratello”.

Lorenzo Battistello: “Sono andato dal medico per un tatuaggio infiammato, era un tumore al rene”

Lorenzo spiega come la loro edizione, la prima, fu unica:

“Noi non ricevevamo visite, né messaggi di parenti o amici. Non c’erano suite e tuguri e la sera del collegamento con lo studio potevamo usufruire solo dell’audio. Sentivamo la Bignardi in voce e non ci venivano mostrate clip sugli avvenimenti della settimana. Quei 43 giorni mi parvero un’infinità perché il tempo non passava mai. Intuimmo che qualcosa era cambiato quando iniziarono a lanciarci oggetti dall’esterno. Motivo per cui piazzarono delle reti per impedire che ci pervenisse altra roba. Servì relativamente, visto che arrivarono a mettere dei biglietti dentro ai polli. Sì. Facevamo la spesa e dal supermercato da cui il programma si riforniva mi arrivò un messaggio con il risultato di Torino-Sampdoria”