Ospite della nuova stagione di Da Noi a Ruota Libera, Gabriel Garko ha ripercorso vita e carriera:

“A 16 anni fui eletto il più bello d’Italia. Speravo mi portasse a Roma per il cinema, volevo fare l’attore. Quasi quel titolo mi pesava, non firmai il contratto di esclusiva e mio padre mi disse che ero pazzo”.

Da lì, come sa bene il pubblico televisivo italiano, per Garko si aprirono le porte della tv soprattutto grazie a fiction made in Canale5 che lo resero subito molto noto. Un prezzo da pagare c’è stato? Sì:

“Forse sapevo già che la carriera mi sarebbe costata molte rinunce. Dissi: ‘Sono pronto a sacrificare la vita sentimentale per la carriera’. L’ho fatto e lo rifarei, ma era una prigione. Per anni ho vissuto solo come un lavoro, senza rendermi conto della fama: ero stato ingabbiato in un ruolo. Ero in un ambiente che piegava le personalità, dove si cercava di portarti in una direzione precisa. Io ho resistito, accettando solo compromessi minimi. A 18 anni è facile plasmare un ragazzo. Ho vissuto anni senza rendermi conto della mia fama, perché qualcuno non voleva che capissi il potere che avevo”

Parlando del suo privato, quindi, Garko non ha potuto non affrontare il tema del coming out, avvenuto praticamente in diretta televisiva:

“Non sono una vittima. L’ho fatto in maniera sincera e il pubblico mi ha rasserenato. La mia famiglia sapeva la verità, ma non avrei mai pensato di dirla in TV. È stato il momento giusto: volevo anche difendermi da eventuali pettegolezzi. Oggi mi sento un uomo libero”.