Ospite del podcast One more time, Martina Stella ha raccontato di come la passione per la recitazione appartenga a lei fin da bambina, fin da quando a soli 5 anni andò per la prima volta a teatro. L’esordio è avvenuto a 15 anni:

“Ho fatto l’incontro con Gabriele Muccino che mi ha scelta per il suo film. Sono arrivati altri provini, altre serie, altri film e non mi sono mai più fermata. Conta che io giravo anche due film contemporaneamente. Dai 16 anni fino ai 28 e io ero veramente solo sul lavoro. Poi a 17 anni sono andata al Sistina, un salto nel buio: mia madre non è riuscita neanche a venire a vedermi a teatro alla prima perché diceva ‘È la fine, è una cosa troppo grossa’”.

Il successo arrivato da adolescente però non l’ha cambiata:

“Sono sempre rimasta molto con i piedi per terra perché mia madre sostiene di aver orchestrato tutto questo per tenermi con i piedi per terra, perché lei diceva sempre: ‘Tutti gli artisti che hanno avuto molto successo da bambini o in giovane età poi in qualche modo hanno avuto delle vite un po’ complesse e quindi io volevo che tu rimanessi una ragazza con i piedi per terra, con i suoi valori, ma anche pronta a prendere poi un insuccesso e anche a fermarti, perché cioè non è che questa ondata sarà così per sempre’”.

Martina rivela di aver capito di essere stata emotivamente infantile:

“Credo che nell’amore, questo mio essere così infantile emotivamente, mi abbia fatto commettere molti errori perché idealizzavo la persona o sono sempre stata anche troppo romantica anche per esempio il matrimonio. Io pensavo ‘che bello, ci siamo sposati e l’abbiamo promesso e allora è fatta’. Nessuno mi aveva spiegato che comunque era qualcosa di difficilissimo da portare avanti. Io ero innamorata della aspetto romantico”.