Lillo Petrolo diretto e senza freni nei confronti di chi non si vaccina. Il comico torna a parlare del periodo vissuto in terapia intensiva dopo aver contratto il Covid19 e lancia un’appello rivolgendosi direttamente ai più giovani, durante l’ospitata al “Giffoni Film Festival”:

“Non rendersi conto della portata della malattia significa aver perso completamente una qualità fondamentale della persona e del cittadino: il senso civico. Fuori e dentro le discoteche, tutto intorno a noi, c’è una emergenza mondiale. Non è una questione di scelta. È una guerra, forse non tutti hanno capito bene che cosa stiamo vivendo. Molti, ne sono convinto, sottovalutano che si tratta di un’emergenza grave, che non è ancora finita”.

L’attore si dice non solo favorevole al green pass ma afferma anche con convinzione che la salute e il rispetto di sé e degli altri non può essere visto come un obbligo:

“Non si può discutere. Così come sono pro-vaccino, sono anche pro-green pass. È una cosa molto semplice da capire e da attuare: se entri in un luogo pubblico, devi poter dimostrare che stai tutelando anche il prossimo. Punto. È una cosa semplicemente fondamentale e non vedo come lo si possa screditare. Davvero rispettare la salute propria e quella degli altri è vissuta come un obbligo? Quello che la gente non capisce è che vaccino e  green pass sono gli unici modi per contrastare il Covid. Non esistono alternative. Questa soluzione non piace? Pazienza, è l’unica che c’è”

E poi torna con la mente a quei momenti in cui è stato davvero male ed è stato ricoverato in terapia intensiva:

“Sono stato molto male. Mi hanno portato in terapia intensiva, per fortuna non mi hanno messo il casco né mi hanno intubato, ma per quattro giorni sono stato lì da solo e non è stato bello. Poi il Covid l’ha preso anche mia moglie, per fortuna in modo meno violento di me. Io me la sono cavata, ma la situazione poteva precipitare in ogni momento. Ho avuto la polmonite interstiziale, è stato spaventoso e doloroso”