All’indomani della morte di Emilio Fede, Paolo Brosio lo ricorda con numerosi aneddoti legati agli anni in cui ha lavorato per l’ex direttore del TG4. In alcune dichiarazioni rilasciate all’Ansa, racconta:
“Emilio Fede è stato un grande maestro di giornalismo. Mi trattava male, mi cazziava, è vero, ma lo faceva perché mi voleva bene. Quando gli dissi che avevo firmato con la Rai e che avrei lavorato con Fazio per Quelli che il calcio mi tirò dietro una macchina da scrivere e per poco non colpì la sua segretaria. Il nostro era un rapporto di amore e odio. Lui era professionalmente innamorato di me, perché gli ricordavo lui da giovane, e mi ha modellato come argilla da bravo cronista”.
Anche dopo la fine del loro rapporto lavorativo, i rapporti non si sono interrotti:
“Ho continuato a telefonargli fino a quando è entrato nella Rsa, perché sentirlo triste, alle volte anche arrabbiato, mi spaccava il cuore. La morte della moglie e l’allontanamento da Berlusconi furono per lui una mazzata incredibile. Che riposi in pace”.
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