Nonostante Rocky sia una delle saghe più amate della storia del cinema, anche i grandi successi hanno i loro momenti bui. E chi meglio del suo creatore e interprete, Sylvester Stallone, può giudicare le varie tappe del viaggio di Rocky Balboa? In diverse interviste rilasciate nel corso degli anni, Stallone ha espresso apertamente il suo disappunto per Rocky V, al punto da assegnargli un clamoroso “zero” come voto personale.
Uscito nel 1990 e diretto da John G. Avildsen (lo stesso regista del primo Rocky), Rocky V voleva riportare il personaggio alle origini: niente più titoli mondiali, niente più lustrini e gloria, ma un ritorno alla vita di strada, fatta di difficoltà economiche e rapporti familiari complicati.
L’idea era interessante, ma l’esecuzione non convinse il pubblico – e ancor meno Stallone. In un’intervista a Rolling Stone nel 2014, l’attore fu categorico:
“Non mi è piaciuto Rocky V. Non mi è piaciuta la direzione che ho preso. Non mi è piaciuto il combattimento di strada. Non mi è piaciuto il tono casalingo. Ha perso tutto il glamour degli altri film.”
Un giudizio senza appello
Alla domanda su come valuterebbe i film della saga, Stallone non ha usato mezzi termini:
“A Rocky V do zero.”
Un’autocritica tanto spietata quanto onesta, che dimostra quanto l’attore sia legato in modo profondo e sincero alla figura di Rocky. Nonostante gli sforzi per restituire autenticità al personaggio, Stallone ha riconosciuto che il film ha tradito le aspettative, risultando debole sia nella scrittura che nella regia.
Un riscatto con Rocky Balboa
Fortunatamente, nel 2006, Stallone ha potuto chiudere il cerchio con Rocky Balboa, sesto capitolo della saga, accolto molto positivamente da critica e pubblico. Il film ha riportato dignità e profondità al personaggio, cancellando in parte l’amarezza lasciata dal quinto episodio.
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