In una recente intervista al Corriere della Sera Lino Banfi ha ricordato sua moglie Lucia, scomparsa nel febbraio 2023.

Aveva paura.

«Di non riconoscermi più, era la sua preoccupazione più grande. La consolavo scherzando. “Non importa, vuole dire che ci ripresenteremo un’altra volta. “Molto lieto, Lino”. “Piacere, Lucia”. “Poi ci fidanziamo, diventiamo amanti, ci vediamo di nascosto e facciamo la fuitina”».

Come andò il vostro vero primo incontro?

«Eravamo due ragazzini. Io appena uscito dal seminario, lei faceva pratica da parrucchiera e rammendava le calze. La avvicinai: “Signorina, ti posso parlare?”. “Ma vattìnn”. Mi cacciò, invece le ero piaciuto, lo confessò dopo. Siamo stati sposati 61 anni, più 10 di fidanzamento».

Il momento più terribile.

«Quando da Alzheimer il male diventò un tumore al cervello, con crisi epilettiche, fino alla fine. Lucia a quel punto non riconosceva più nessuno, non parlava più, la imboccavo come una bambina piccola. Non viveva, vegetava. I medici dell’hospice più che i malati devono aiutare i familiari a convivere con la disperazione».

fonte CORRIERE