Intervistata dal Corriere della Sera, Sara Tommasi ripercorre i suoi anni felici e i suoi anni bui. Da bambina, guardava Non è la Rai e le piaceva Ambra:

“Conoscevo a memoria T’appartengo, ho capito che volevo fare l’attrice o lavorare nello spettacolo. Mi sono laureata in Economia alla Bocconi con il professor Dallocchio, ho preso 105: una banca mi fece un’offerta, ma io stavo già lavorando a Paperissima. Il mio agente era Lele Mora, lo avevo conosciuto in discoteca, andavo sempre in ufficio da lui perché lì si facevano i casting e gli shooting, si chiudevano i contratti. Era tutto molto bello e sano, per una serata in discoteca prendevo anche 10mila euro”.

Poi sono iniziati i problemi:

“Dopo che mi sono ammalata tutti si sono allontanati. Il problema è quando non si accetta di avere una malattia, in quel momento puoi fare errori dai quali non è possibile tornare indietro”.

Sul caso dei film porno, la Tommasi racconta:

“Il processo è stato lungo, non ci penso più, è acqua passata e gli sbagli sono stati anche i miei. Ce l’ho con me stessa perché non mi sono fermata per curarmi quando mia madre me lo aveva chiesto. Ma in quel momento conducevo Speciale Europa League su Rete 4 e non volevo lasciarlo, anzi pensavo fosse una congiura contro di me per non farmi lavorare, pensa quant’ero stupida. Sono stata ricoverata tre volte, la degenza più lunga è stata di sei mesi. I primi due ricoveri non me li ricordo, non ero in me”.

Ma dal passato anche ricordi belli:

“Simona Ventura era un vulcano, aveva la battuta pronta. A Paperissima Gerry Scotti ci prendeva in giro, Fabrizio Frizzi invece mi diceva che ero brava, sono stati anni magici. L’Isola è stata faticosa, ma c’era il mare, facevo sempre il bagno, si stava in costume: ero molto amica di Alessandra Pierelli, l’ho rivista da poco, abbiamo fatto una linea di gioielli per Capricci Store”