In un’intervista al “Corriere della Sera”, Enzo Iacchetti si racconta tra riflessioni sulla vita e ricordi personali, ripercorrendo la sua carriera, quel successo mai cercato, il ruolo di Maurizio Costanzo nella sua vita professionale:
“Io non ho cercato subito il successo. Il successo mi è capitato perché, vabbé, ero bravo, ma soprattutto perché Maurizio Costanzo ha capito la mia determinazione. Uscito dal primo provino, in un gesto di rabbia ho buttato i miei foglietti a terra. Per fortuna è passata di lì una redattrice che li ha raccolti e mi ha telefonato”
Anche per questo la sua “trinità” è composta da suo padre (al centro), Giorgio Gaber e Maurizio Costanzo. E nel paradiso che immagina Iacchetti c’è anche Anna Marchesini, di cui ammette di essere sempre stato innamorato nonostante non l’abbiamo mai conosciuta:
“Era perfetta, strabiliante in tutto ciò che diceva e faceva, ed era bellissima”
Il comico racconta anche che alla nascita era bruttino, tanto che la madre:
“Quando mi hanno portato da mia madre, lei ha detto no, questo non lo voglio, poi hanno cominciato a volermi bene, anche perché me ne restavo buono ovunque mi mettessero”.
La sua è una storia complessa, dice Iacchetti, fatta:
“di emigrazione, di difficoltà familiari, di un papà con cui ero sempre in contrasto, morto quando io avevo 22 anni e lui 57. Oggi sarebbe abbastanza orgoglioso di me”.
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