In un’intervista a “La Repubblica”, Paola Barale si racconta e fa due conti alla soglia dei 60 anni e di una carriera lunga 40, che le ha fatto guadagnare anche tanti soldi:
“Ma non sono ricca. Non sono succube del denaro. Per me è una merce di scambio, lo spendo per la mia libertà: per i viaggi o anche per una bella borsa”
La Barale è stata la valletta storica di Mike Bongiorno a “La ruota della fortuna”, 40 anni il format ha avuto un grande successo di nuovo con Gerry Scotti e Samira:
“Gerry è un conduttore meraviglioso, unico vero erede di Mike. Come Mike, sa arrivare al pubblico: è lo zio, il fratellone, l’amico. La ruota fa un risultato clamoroso, è un gioco vincente. Non mi stupisco del successo anche dopo 40 anni, lo studio è bellissimo, c’è la band. Samira è molto brava. Unico appunto, ma non vorrei essere fraintesa, è che Gerry la tratta come Mike trattava me”.
E ancora:
“L’approccio è più paritario, è vero. Samira gira il cartellone, ha un ruolo, non è il contorno. La tv è ancora così, non voglio dire maschilista, ma insomma è fatta per ruoli. L’apprezzamento va bene, le battute sono carine, ma mi sembrano quelle. È il ruolo della donna che va cambiato: non sto dicendo che Gerry tratti male Samira. Ma mi piacerebbe che anche a La ruota della fortuna si sdoganasse la valletta: chiamatela braccio destro, co-conduttrice. Samira potrebbe dare ancora di più”.
Poi i ricordi:
“Mike m prese per La ruota della fortuna: sette anni insieme. Lo ringrazierò per tutta la vita, gli devo devo tutto. Erano anche altri tempi. Era un’istituzione, un maestro molto molto severo.Ringrazio questo mestiere che mi ha fatto incontrare lui, Costanzo, Sandra e Raimondo, Baudo. Come loro non c’è più nessuno. Per la tv si è chiusa un’era, mi fa un certo effetto”.
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