Gigliola Cinquetti torna a raccontarsi in una lunga intervista a Vanity Fair, tra memorie di palcoscenico, incidenti sfiorati e quella voce che, dopo sessant’anni di carriera, continua a sorprenderla. Tra i ricordi più forti c’è quello legato alla sua passione per la natura:
“Per un po’ di tempo ho raccolto erbe e fatto delle zuppe. Poi, un giorno, devo aver sbagliato qualcosa e mi sono avvelenata così gravemente che pensavo di morire”
In quei giorni era in tournée in Francia e rientrava a casa solo nei weekend. E nonostante le condizioni disperate, non rinunciò al palco:
“Il lunedì successivo, più di là che di qua, mi esibii lo stesso, secondo la regola di mia madre che oltre ad avermi insegnato a giocare a poker mi ha anche insegnato a non lamentarmi mai”
E quando arriva la domanda che, dall’autunno in poi, è inevitabile la cantante non si nega:
“Senza sbilanciarmi troppo, diciamo che considero Sanremo una prospettiva desiderabile”
Nel mentre, porta in scena il suo nuovo spettacolo teatrale:
“La prima parte è un omaggio a Roberto Murolo, poi c’è qualche mia canzone un po’ dimenticata, tipo Una vita che scappa, e le cover di Battisti”.
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