Durante l’incontro “La televisione e la cultura nazionalpopolare in Italia” ad Atreju, la kermesse romana di Fdi, Mara Venier in dialogo con Carlo Conti, Marco Liorni, e in collegamento Ezio Greggio, racconta:

“Alcuni anni fa, Pippo Baudo si offese moltissimo, perché l’allora presidente della Rai Manca aveva classificato i suoi programmi nazionalpopolari. Baudo per questo andò via dalla Rai e nacque una polemica durata mesi. Oggi quando dicono Mara Venier nazionalpopolare io ne sono orgogliosa. Ognuno è libero di scegliere il programma che vuole, di farsi il suo palinsesto. Domenica in è nata nel 1976 con il grande Corrado ma ancora funziona perché è un grande rotocalco, nel quale c’è dentro tutto, dall’intrattenimento alla riflessione. C’è «un’affezione del pubblico, per un programma che è famigliare. Per me Domenica in non si può stravolgere, le persone vogliono un pomeriggio sereno”.

E poi aggiunge:

“Nel panorama televisivo di oggi, tuttavia mancano idee originali. È stato fatto quasi tutto e allora dobbiamo trasformare degli embrioni di idee in nuovi formate la nostra bravura deve essere anche attualizzare delle idee del passato”