Anna Falchi è stata intervistata da Repubblica dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera. Ecco un estratto:

Guardiamo qualche foto del passato? Qui è con Fiorello, in discoteca a 21 anni, ai tempi del vostro amore. Che storia è stata?

«Qui eravamo probabilmente allo Smaila, che andava molto di moda in quegli anni. Beh, è stato il primo amore. Prima di lui ho avuto un fidanzato, sempre un siciliano, che era una storia importante e che ho lasciato per lui. Tutti e due lavoravano nei villaggi. Il resto è storia, ma non mi va di parlarne, anche perché sarebbe una mancanza di rispetto. Ogni volta ritirano fuori ‘sta storia, non è che rinnego: è stato un grande amore, di grande palpitazione e non è stato facile viverla come personaggi pubblici, come eravamo all’epoca. Quel velo di tristezza? Sono io, in me c’è sempre un po’ di malinconia.»

Che mondo ha trovato quando ha iniziato la sua carriera nello spettacolo?

«Arrivata a Roma ho conosciuto personaggi straordinari: Fellini, Risi, Vangelis, Irene Papas. E Moravia: facevamo delle riunioni negli uffici di una casa di produzione. C’erano lui, la moglie Carmen Llera e Tinto Brass. Avrei dovuto interpretare un film tratto da L’uomo che guarda. Ero una ragazzina venuta dalla provincia. Passavano i giorni, osai chiedere a Brass cosa avrei dovuto fare, non è che avessi questa gran cultura dei suoi film. Mi disse “metterò la macchina da presa sotto di te e tu ci farai la pipì sopra. L’ho fatto fare a tutte le grandi attrici”. Titubavo, e lui si arrabbiava, “l’ha fatto la Sandrelli”. Se fossi nata con un film erotico sarei stata etichettata per sempre. Ho detto no, feci saltare in aria un progetto pensato su di me. E mangiavo tramezzini, per dire, avevo anche bisogno».

fonte REPUBBLICA