Al Corriere della Sera Massimo Boldi ha ripercorso la sua carriera in occasione del suo 80 compleanno. Ecco cosa ha raccontato su alcune sue collaborazioni storiche:
Teo Teocoli.
«Lo incontrai in una villetta in via Lombardia in cui facevamo le prove. Ci mancava il cantante. Si presentò lui. Alto, moro, un bel figliolo. “Ragazzi, adesso qui comando io”. Fummo tentati di mandarlo a quel paese».
Con Teo pure dei bisticci.
«In camerino, per cretinate. O per soldi, quando si divideva. Dopo facevamo pace».
Christian De Sica.
«Me lo presentò Luigi Canzi, impresario di Celentano. “Ti porto il figlio di Vittorio De Sica. Bravissimo, canta, insieme farete successo”. Arrivò una settimana dopo. Un ragazzotto bello cicciottino, elegantissimo. Sfoderò un Sennheiser, il Rolex dei microfoni, non se lo poteva permettere nessuno. Attaccò a cantare, uguale a come lo fa ora. Noi non abbiamo mai litigato, è falso. Ci siamo separati, sì. Dopo la morte di Marisa volevo fare altro, qualcosa che restasse per le mie figlie. Era giusto staccarmi. Il nostro duo faceva successo, però qualcosa non ingranava più come i primi tempi».
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