Una delle canzoni più rimaste nella memoria di tutti è l’inno dei mondiali Italia 90, forse uno dei periodi più belli del nostro paese. Ecco che a distanza di 30 anni parla uno degli autori, Edoardo Bennato




“Notti magiche” non volevo neppure scriverla. Quando il mio amico Franco De Lucia disse “guarda che Caterina Caselli e Gianna Nannini vorrebbero da te il testo della canzone che sarà l’inno dei Mondiali di calcio”, gli risposi: «Ma sei pazzo?». 

Lo stesso ha poi continuato:

Cantavo e scrivevo senza manager e produttori, ero sempre in antitesi. Facevo tutto da solo. Vivevo circondato dagli amici del cortile, nel quartiere napoletano di Bagnoli – sotto l’Italsider – c’erano persone di tutti gli accenti. Non avvertivo la contrapposizione Nord-Sud, ero libero di ridicolizzare tutti. Venni perfino “licenziato” dalla casa discografica dopo l’album “Non farti cadere le braccia” e iniziai a suonare per strada con armonica, tamburo e chitarra. Un’area politicizzata mi elesse idolo dell’insoddisfazione giovanile in Italia. Ero convinto che “Notti magiche” non me l’avrebbero perdonata, ma Caterina Caselli e Gianna Nannini mi convinsero. 
Al Festival blues di Pistoia, qualcuno mi propose per un duetto con un “mostro sacro” come BB King. «E chist chi è?», disse BB King. «Bennato. Ha scritto l’inno dei Mondiali di calcio». “Notti magiche” fu il passepartout, suonai con lui. Mesi dopo, BB King eseguì con me – sempre dal vivo – addirittura “Signor Censore” e alla fine della canzone mi disse: «You can play the blues», puoi suonare il blues. 

FONTE LEGGO.IT