In una lunga intervista a “La Stampa”, Giucas Casella si racconta, dalle origini, alla carriera in televisione:
“Sono un mentalista: sono uno che riesce a percepire con la mente. Il mio è un dono della natura“.
Già da bambino aveva avuto qualche monito:
“Caddi in un pozzo, stavo per annegare. Gridavo, ma mamma era sordomuta, non poteva percepire le urla. Eppure avvertì il pericolo: si buttò per recuperarmi. Lì telepaticamente qualcosa è successo“.
Il primo vero spettacolo arriva al Bagaglino, grazie alla contessa Edda Ciano, primogenita di Benito e Rachele Mussolini:
“Fu un successo. Molte persone rimasero ipnotizzate, con le mani legate. Tra loro c’era pure Nina Malatesta, la segretaria di Pippo Baudo. Mi convocò e mi disse: ‘Domani vai a Catania, ad Antenna Sicilia’ . La prima volta che lo incontrai, Pippo mi chiese: ‘Dov’è il cilindro? Dov’è il coniglio?’. Il suo regista mi disse: ‘Hai 5 minuti, non uno di più’. Stavo per mandarlo a quel paese, ma entrai in scena. E anche lì più della metà del pubblico rimase con le mani legate. C’era anche la maestra di scuola di Baudo”.
Tra tormentoni e ipsosi, Giucas Casella si fa strada in televisione come illusionista. A “Quelli che il calcio” un aneddoto con Simona Ventura e Rocco Siffredi:
“In quello studio addormentai anche Rocco Siffredi, lo poggiai su due piedistalli e ci feci camminare sopra Simona. Che a un certo punto, a metà percorso, disse: ‘Devo stare attenta, qui posso rovinare una carriera’”
Poi l’addio alla Rai:
“Durante un’edizione di Fantastico, mi misi uno spillone. Persi la concentrazione, uscì un sacco di sangue in diretta. La Rai mi sospese”
E l’approdo in Mediaset grazie a Berlusconi:
“Un uomo straordinario, generoso, giocherellone”.
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