Intervistato dal “Corriere della sera”, Marco Columbro ha raccontato la sua vita e la sua storia televisiva, partendo dal successo che ebbe “Caro Maestro”:

“Quando facevo Caro Maestro non potevo andare in piazza Duomo a maggio, quando c’erano le gite scolastiche: i bambini mi circondavano, mi chiedevano quando sposavo Elena Sofia Ricci”.

E poi del suo ingresso a Mediaset, quando rifiutò di essere la voce del pupazzo “Five”:

“Avevo già dato la voce a sei pupazzi in polietilene realizzati da Kitty Perria ed Enrico Valenti, del Gruppo 80. Un giorno, loro due mi chiamarono per proporre questo “Five” a Telemilano. Risposi un no secco, io aspettavo la chiamata di Strehler!”.

Così avvenne l’incontro con Silvio Berlusconi:

“Andai con Kitty ed Enrico a fare il provino, svogliatissimo. Berlusconi, che fino a quel momento stava facendo la regia ad Augusto Martelli, si avvicinò e mi diede una serie di indicazioni su cosa cambiare. Io replicai che ero un attore di teatro, con una certa strafottenza. Lui insistette: voleva un personaggio simpatico, donnaiolo, petulante, guerrafondaio e perdente. “Vado a casa e lo preparo”, risposi. E lui: “No no, venga. Lei è un attore di teatro, lo improvviserà”. Stavo tremando, ma quando Martelli cominciò a suonare, io iniziai a prendendolo in giro: “Martellazzi mani da carciofo!” e così via. Berlusconi rise come un pazzo: “È quello che volevo!”