Nel documentario Still di Davis Guggenheim disponibile su AppleTV Michael J. Fox ripercorre la sua vorticosa carriera come attore, esplosa grazie alla serie Casa Keaton e diventata fenomeno globale con la partecipazione al primo film di Ritorno al Futuro. Come ben sappiamo, Fox non fu la prima scelta per il ruolo di Marty McFly: prima di lui era stato scritturato Eric Stoltz, ma le cose non andarono bene.

In una parte specifica del documentario (al minuto 27 circa), Fox racconta come venne a sapere di Ritorno al Futuro. All’epoca era impegnatissimo con le riprese di Casa Keaton, ma quando Meredith Baxter, l’attrice che interpretava sua mamma nella serie, prese il congedo per maternità, Fox fu libero di fare uno dei suoi primi film da protagonista, accettando un ruolo in quello che all’epoca considerava un “film di lupi di serie B”.

Era il 1984 e stava girando Voglia di vincere, commedia in cui interpreta un giovane studente liceale che scopre di essere un licantropo. In Still, Fox ricorda di aver sentito parlare di Ritorno al futuro e dei casting di Spielberg (produttore) e Zemeckis (regista) mentre lavorava a Voglia di vincere e di non aver inizialmente capito che era stato richiesto per il ruolo principale. L’attore ha dettto, simpaticamente, di essersi arrabbiato per il fatto che il “pazzo” Crispin Glover fosse stato scritturato per un film figo, mentre lui era “bloccato” con Teen Wolf.

Alla fine il produttore di Casa Keaton cedette alle pressioni; la Baxter era tornata dal congedo di maternità e lo showrunner riteneva che potesse contribuire a sostenere un carico maggiore. A Fox fu dato il via libera per recitare in Ritorno al Futuro e da lì.. fu storia.