Sono state un simbolo di fine anni Novanta/inizio Duemila, un duo musicale femminile italiano di grande successo. Da quasi sei anni le due sorelle milanesi Paola e Chiara Iezzi si sono sciolte ufficialmente, in quella che pare essere tuttora una separazione ‘familiare’ un po’ complessa, in stile Oasis.

Ricordiamo che il duo, dopo una collaborazione di due anni con gli 883, si mise in mostra nel ’97 grazie al Festival di Sanremo, vinto con il brano Amici come prima nella categoria Giovani. Nei successivi anni, Paola e Chiara scalano le classifiche italiane e non solo, grazie alle loro hit, tra cui spicca il tormentone estivo Vamos a bailar (Esta vida nueva).

I tempi sono cambiati, e dopo una collaborazione artistica durata fino al 2013 le due sorelle hanno deciso di prendere strade diverse. 

Paola Iezzi, la mora dell’ex duo e più piccola della sorella di un anno, è cantautrice ma anche musicista, dj, produttrice e influencer. Oggi ha 44 anni e sta proseguendo la sua carriera da solista: l’11 ottobre 2018 ha pubblicato il singolo Ridi contenuto in un EP con la versione spagnola e una versione 2018 chitarra e voce di Amoremidai. Un singolo in cui riflette sulla vita e nato in maniera sofferta, come racconta in una recente intervista a Vanity Fair in cui racconta della sua separazione da Chiara.

«Siamo arrivate in Sony a vent’anni, quando abitui la gente che hai intorno al fatto che sei piccola è difficile poi dimostrarle che sei un adulto, sarai sempre quella a cui le si potrà dire di tacere. Questo ci ha perseguitato. Ci dicono di tornare insieme, ma io mi stupisco di quanto siamo durate. Due donne, due sorelle, sole, senza un manager».

Per quando riguarda la frequenza sulle domande riguardo la sorella, afferma:

«È normale. Mi identifico spesso con gli Oasis, ciò che è successo a loro è successo anche a noi, con le aggravanti che sono maschi irruenti di Manchester e bevono birra. Ma so cosa hanno passato e questo me li fa amare ancora di più.

Non sento spesso Chiara, ma è un esercizio di rispetto reciproco. Non ci si separa mai in pace. Si può arrivare a un’accettazione. E poi le implicazioni famigliari, la mamma, il papà, la nonna. Mi sono trovata emotivamente sola, non potevo chiamare mia madre e vomitarle addosso tutto. L’iceberg è stato diventare persone diverse, con desideri diversi. Una persona mi chiamò per dire basta, non era lei, ma lo fece per conto suo. Per me è stato un dolore fortissimo».

La cantante ricorda poi l’ultimo concerto con Chiara.

«Tosto. Lo ricorderò per tutta la vita. Nella mia testa non lo accettavo, uno ci mette sempre un po’. Ho lasciato andare quella rabbia, mi sono tenuta la bellezza di ciò che è stato».

Nel corso dell’intervista, Paola ha speso belle parole nei confronti di un altro nome a noi caro, quello di Max Pezzali:

«È il mio amico di questo mondo, la prima tournée con gli 883 fu nel 1995, sono più di vent’anni. L’amicizia è fatta di tempo, quella tra uomo e donna è rara, l’esistenza di Max mi prova che esiste. Sento che ha a cuore la mia felicità, che mi vuole bene».