Ad una settimana dalla morte di Paolo Calissano, per la prima volta parla Roberto Calissano, il fratello dell’attore trovato morto nel suo appartamento a Roma il 29 dicembre scorso. In una lunga intervista al “Secolo XIX”, il fratello dell’attore esclude categoricamente la possibilità di un suicidio:

“Mio fratello non si è ucciso, ne sono sicuro. Stava male ma è un gesto che non avrebbe mai fatto. Sono convinto che abbia fatto pasticci con gli psicofarmaci. La cocaina? Era un capitolo concluso, definitivamente alle spalle dopo le cure ricevute nella clinica in Svizzera. Era molto depresso ma aveva dei progetti. Ha lottato tanto per rialzarsi, non doveva finire così”

Roberto racconta che nel giorno della vigilia di Natale, ha provato a chiamarlo ma senza riuscire a parlarci:

“Come tutte le persone sofferenti pativa molto le feste e credo volesse stordirsi per attendere che finissero. Nostro zio lo aveva invitato a pranzo a Natale ma lui aveva declinato”

Roberto Calissano rivela che era successo altre volte che l’attore prendesse dei calmanti, soprattutto quando si sentiva particolarmente agitato:

“Magari poi era rimasto un giorno intero a letto ma poi si era ripreso. L’unica spiegazione che ora riesco a darmi è chein un brutto momento abbia esagerato, senza volerlo. Però, ripeto, non so perché ne avesse così tanti, chi glieli aveva messi a disposizione”.

E, poi, con rammarico, racconta i progetti che aveva Calissano:

“Mio fratello era un sognatore e un creativo. Da quando aveva capito che non lo volevano più come attore si era messo a lavorare come autore e sceneggiatore e ha scritto soggetti e copioni davvero molto belli. Era caduto in questo periodo nero dopo l’indifferenza mostrata dai produttori verso il suo lavoro da autore: era molto turbato dal non riuscire a riprendere in mano la situazione professionale”.