Intervistato da “Fanpage.it”, Renzo Arbore celebra i 60 anni di ‘Bandiera Gialla”, il programma lanciato con Boncompagni che segnò la storia della radio:

“Bandiera Gialla è stata una vera rivoluzione della radiofonia, prima la radio era fatta da annunciatori e annunciatrici o attori per qualche commedia radiofonica. Tutto era scritto e vidimato dai dirigenti della Rai, non c’erano radio private, quindi quando siamo arrivati noi con Bandiera Gialla abbiamo cambiato tutto. Boncompagni è stato il primo a parlare con la sua voce da aretino in radio e subito dopo sono arrivato io a parlare in apulo-napoletano”

Arbore spiega le motivazioni di questa rivoluzione:

“Perché la radio, superata dalla televisione, pareva solo appannaggio dei vecchi. Siamo stati una cerniera generazionale e da quando abbiamo iniziato a fare radio noi, lo strumento è diventato beniamino dei giovani. E così è rimasta fino ad oggi, nessuno ci avrebbe scommesso allora, un tempo in cui la radio era totalmente soggiogata dalle immagini”.

Grazie a quel modo di fare radio molti furono i personaggi che passarono da li:

“Bandiera Gialla era una conventicola di personaggi straordinari, solo nel pubblico c’erano personaggi come Roberto D’Agostino, Dario Salvatori, Loredana Bertè, Renato Zero, Clemente Mimum, Barbara Palombelli, Mita Medici. Venivano ogni sabato ad applaudire i dischi. Accoglievamo tutta la filosofia beat, che avevamo noi e qualche giornale nato in quegli anni, tutto destinato ai teenagers, che al tempo di fatto non esistevano e che scoprimmo noi. Il sottotitolo era chiaro: a tutti i maggiori di anni 18, questo programma è rigorosamente riservato ai giovanissimi dagli 11 ai 18”.