Ospite dello show di Alessia Marcuzzi “Obbligo o verità”, Sabrina Salerno ha raccontato della sua carriera, ammettendo:

“Ho iniziato a fare questo mestiere un po’ per caso, non avevo il fuoco sacro dell’artista e della musica, poi invece la vita cambia lo schema… Ho preso questo autobus e sono salita. Avevo 16 anni, mi sono detta ci provo, non avevo niente da perdere. Piano piano ho cercato di creare il mio personaggio e non è stato facile: sono conscia di non essere Whitney Houston, ahimè, però oggi canto dal vivo in italiano, in inglese, in francese, in spagnolo. Mi sono tanto impegnata ma sono anche cosciente dei miei limiti”.

Sabrina Salerno ha anche raccontato di quando il padre l’ha riconosciuta:

“Non credo di essere mai stata figlia. Mio padre non mi ha mai accettata e aveva anche convinto mia sorella che io mi ero inventata la storia che fossi sua figlia. Invece proprio grazie a mia sorella, che mi ha cercato, ho fatto il test del dna e mi ha dovuto riconoscere. Avevo 45 anni quando ho fatto il test. Io l’ho perdonato. Ho passato quattro mesi prima che morisse in cui l’ho chiamato papà, ma non ho la stima per lui. Un bambino che nasce non ha responsabilità”.

Infine una piccola curiosità:

“Quando ero piccola ero innamorata di Rita Pavone, Gian Burrasca, perché credevo fosse un maschio, poi Miguel Bosè, il ricciolino di Laguna Blu”.