Zucchero ha presentato alla Festa del Cinema di Roma il docufilm sulla sua vita dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera. Ecco cosa ha detto in una recente intervista a Il Messaggero:

Francesco De Gregori dice che nella sua voce c’è della tribolazione: da dove nasce?

«Dal dolore che provai ad essere sradicato dalla mia terra, l’Emilia, quando avevo 11 anni e i miei si trasferirono in Versilia. Mi portarono via dalla mia adorata nonna, Diamante, quella della canzone scritta proprio con Francesco. I miei lavoravano nei campi o al caseificio di famiglia. Io passavo le giornate con lei. Fu atroce. Forse è per questo che sono stato attratto sempre dal blues, la musica della malinconia. Nel mio caso, si è trasformata anche in depressione».

Quando è successo?

«Nel 1990. La causa fu il fallimento del mio matrimonio (il primo, quello con l’ex moglie Angela Figliè, madre delle sue due figlie, Irene e Alice, ndr). Furono cinque anni durissimi. Ero talmente depresso che solo l’idea di stare bene mi spaventava. Mi succedevano cose incredibili, professionalmente, ma non me le vivevo bene. Brian May, dopo essersi innamorato dell’album Oro, incenso & birra, mi telefonò per partecipare al tributo a Freddie Mercury a Wembley, nel ’92: quando arrivò il momento di salire sul palco, un attacco di panico mi bloccò e mi chiusi in camerino. Fu un bigliettino delle mie figlie a darmi la forza: “Papà, vai sul palco”».

Ha fatto pace con il nome d’arte, che recentemente ha detto di voler cambiare?

«No. Questo nomignolo me lo affibbiò una maestra alle elementari: ero dolce come lo zucchero, diceva. A 68 anni non mi si addice. Però che posso farci? Ormai è un brand».

fonte ILMESSAGGERO