Intervistato da “La  Stampa”, Linus traccia una sorta di bilancio sullo stato della musica italiana:

“La scena musicale italiana è impigrita, diventano belle delle cose che in altri momenti non lo sarebbero state. Dovrei fare l’ipocrita e dire che abbiamo trovato i nuovi Mina e Celentano?”

Il conduttore esprime, inoltre, il suo giudizio sull’edizione di quest’anno del Festival di Sanremo:

“Siamo in una fase in cui la musica italiana è poca cosa. E secondo me i cantanti italiani hanno il difetto di accontentarsi di fare delle cose carine e magari di impegnarsi di più nel trovare i vestiti che nel trovare le canzoni”.

Tranne Lucio Corsi:

“È stata una parte bella del Festival, come Brunori, che pure ha scritto cose migliori della canzone presentata all’Ariston. Lucio è stato un raggio di sole sotto tutti i punti di vista, anche nella sua lucidità di non scendere a compromessi. Andare sul palco con la chitarra appoggiata sul pianoforte e poi mettersela a tracolla, oppure infilarsi il microfono sotto l’ascella. È una roba molto rock che non si era mai vista negli ultimi anni”.

Poi parla della rottura con il comune di Riccione:

“Non abbiamo mai avuto un motivo per discutere. Un paio di anni fa è cambiata la giunta e io ho fatto anche da supplente visto che sono stati commissariati. Quando si sono ricomposti hanno scelto qualcosa di alternativo. Non capisco perché non abbiano avuto l’onestà di dire che volevano seguire un’altra strada”.