Beatrice Luzzi , volto ormai noto come opinionista del Grande Fratello, si è raccontata in una lunga intervista al Corriere della Sera tra passato e carriera, a partire dalla fiction “Vivere“, che la lanciò al grande pubblico all’inizio degli anni 2000.

A Luzzi, 54 anni, non importa di risultare antipatica: «Il mio compito era avere un’opinione e suscitarne altre, l’ho svolto a dovere – le sue parole – divisiva lo sono sempre stata, però penso di aver detto cose di senso comune. Sul web ho una schiera di sostenitori che cresce».

Beatrice ha qualcosa da ridire contro la collega Cesara Buonamici: «Non mi ha accolto con grande entusiasmo». Meno veleno su Alfonso Signorini e persino sulla “rivale” Stefania Orlando: «Alfonso è un personaggio a 360 gradi, dipende da come gli gira, dall’angolatura da cui si pone. Quando è in buona è in buona, quando è in cattiva è in cattiva. Stefania? In finale si è fatta le foto con me e mi ha estorto un aperitivo».

Beatrice racconta gli esordi, uno spot con Gassmann padre e figlio: «Ero imbarazzata ma orgogliosa. Alessandro? Non è il mio tipo, non mi piacciono gli uomini molto alti, li preferisco sul metro e 75-78. Capelli lunghi, gambe forti. Mi piace Bradley Cooper, bello e figo con carattere». Uno spot anche con Michael Schumacher per la Fiat Multipla: «Mi chiese “di dove sei?”. “Di Roma”. “Sei romena?”». Poi la fiction Vivere: «Quando la lasciai guadagnavo 12 milioni al mese, ero superpopolare ma quel ruolo mi stava consumando l’anima. E l’ho mollato. L’ho pagata cara, per rimettermi sul binario ci ho messo un po’».

E ancora, un flirt con Gerard Butler (nel 2004 al Festival di Ischia) e l’incontro con Madonna: «Ero al culmine della popolarità, tutti mi chiedevano l’autografo. Madonna stupita mi chiese: “ma tu chi c***o sei?”». Nel 2001 un ruolo rifiutato perché «avrei dovuto lavorare di nuovo con un collega che non sopportavo, rifiutai e persi il treno». Per tre anni, forse non tutti lo sanno, ha scritto le domande a L’Eredità: «Lavoro di fine intelletto, sondavo tutto lo scibile umano, domande e risposte passano tre fasi di verifica, anche le risposte sbagliate devono essere credibili. Una faticaccia, facevo ricerche 12 ore al giorno».