Intervistato da “Leggo”, Antonello Venditti spiega cosa secondo lui non funziona nel meccanismo dei talent:
“Il sistema dei talent è competitivo, non forma e non fortifica ma chi vince, con tutte le sue fragilità, viene poi spodestato dal vincitore del talent successivo, ogni anno ne crei uno nuovo e ne sotterri un altro… I ragazzi che oggi fanno musica sono fragili, non hanno l’esperienza, le spalle coperte, la cultura sufficiente per farcela da soli in un mondo musicale che è un vortice, un frullatore, pensiamo a Sangiovanni o ad Angelina Mango. Oggi nascono con il ‘sold out’ incorporato e invece deve essere una lenta conquista. Si sta in un ingranaggio infernale!”
Venditti racconta, inoltre, la sua canzone “Notte prima degli esami”. I quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla erano lui con Francesco De Gregori, Ernesto Bassignano e Giorgio Lo Cascio:
“Aggiungerei Lucio Dalla. Mi ha salvato la vita, quando ero depresso e avevo tentazioni suicide. Ma anche Pino Daniele era dei nostri, come pure Fabrizio De Andrè. Oggi direi Achille Lauro: lui è un’installazione artistica vivente ed elegante. E Ultimo, che oramai non ha più bisogno di essere lanciato: a entrambi non servono padri ideali, perché sono diventati padri di loro stessi”.
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