In un’intervista rilasciata a “La Nazione”, Pupo racconta la sua vita, dai tanti amori avuti al rapporto con il gioco d’azzardo:
“Ho iniziato da adolescente, con il poker. Sono ’nato’ in un circolino che in realtà era una bisca clandestina. La gestiva il mio babbo. Si giocava pesantemente a Scala 40, a ramino, a biliardo. E c’era un ricircolo di soldi pazzesco. Ricordo tante famiglie rovinate economicamente”.
Per il gioco, svela il cantante, ha rischiato di compromettere il rapporto con la famiglia. Poi, ha toccato il fondo e ha capito che si doveva fermare:
“Ho pensato al suicidio. Ero solo in auto, alla fine degli anni Ottanta, e mi balenò questa idea per la testa. Il mio unico obiettivo era fare soldi al casinò per coprire i debiti con le banche. L’azzardo ti porta nel baratro. Il mio lavoro mi aiutò a ritrovare dignità e autostima. Questo mi ha salvato. Una volta giocai e persi duecento milioni in pochi minuti”.
Pupo però, nonostante le perdite ingenti, non ha mai perso la stima di se stesso come giocatore di poker:
“Io sono il più bravo giocatore di poker all’italiana. Ho partecipato anche a tornei e sono sempre arrivato tra i primi. Ma io ho giocato anche con Eros Ramazzotti, Enrico Ruggeri e tanti altri. E li ho sempre spennati tutti”.
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