Ospite di “Tutto esaurito – Il festival dello stress”, la kermesse ideata da Emilio Marrese, che va in scena a Bologna e in cui l’intervistatore è assieme a uno psicanalista, Gianni Morandi, in una veste totalmente inedita, racconta:

“Mi stressa tutto. Non sono mai andato da uno psicoanalista, forse ci sarei dovuto andare. Ci sono stati momenti in cui ne avrei avuto bisogno”.

Morandi spiega, quindi, quando secondo lui sarebbe stato il momento giusto:

“Tutto un tratto è finita. Cominciando gli anni Settanta cambia la musica, la società, l’Italia, arrivano le Br, il terrorismo: mi ero perso, ero allo sbando, mi stavo separando dalla mia prima moglie, morì mio padre, ero proprio sbandato, il gioco d’azzardo… L’unica cosa che non feci fu andare dallo psicoanalista. Non ero mica vecchio, avevo 36 anni”.

Per quanto riguarda la paura di non essere più riconosciuto per strada:

“Sono abituato a essere fermato per strada da quando avevo 16 o 17 anni… certo, sarebbe strano. Quando vado in vacanza all’estero capita che non mi riconosca nessuno, e mi dispiace, quindi a volte mi metto a cantare e suonare”

A Morandi crea stress è il tempo:

“Non mi piace essere celebrato in vita, anche Pif oggi mi ha chiesto di fare una serie su di me ma gli ho risposto di farla quando sarò morto”.