Intervenuta nell’ambito di “Marateale” per presentare “Womeness”, il documentario che celebra la femminilità e le storie di cinque grandi donne, Yvonne Sciò ripercorre la sua carriera, in un’intervista a Repubblica, regalando svariati aneddoti, come quella volta in cui rifiutò un ruolo di nudo in un film di Sorrentino:

“Ho fatto un provino orrendo, mi hanno offerto un ruolo un po’ spinto, con una scena di nudo. Non me la sono sentita, sono cresciuta dalle suore, e ho pensato a mia figlia, ormai i ragazzini stanno su Google e vedono le foto nuda e mi dà fastidio”.

Per quanto riguarda “Non è la Rai” racconta:

“Mi ha colpito il bagno di popolarità. Sono rimasta lì solo tre mesi perché l’agenzia non voleva che facessi tv, c’era l’idea che mi avrebbe chiuso le porte del cinema. A un certo punto mi sono detta: Nanni Moretti non mi chiamerà mai, pazienza. Mi piaceva l’idea di entrare nella vita quotidiana delle persone. Ho colto l’occasione. Sono una che salta sul carro, ma mi sono anche sbagliata, film osceni di cui dico ‘mamma mia la bruttezza’. Ma tanto non glielo dico quali sono”.

E sulla lite con Naomi Campbell:

“Sono passati quindici anni. Me la chiedono sempre, troppo. Mi ricordo che all’epoca mi chiamarono anche i fratelli Taviani, ‘ma come mai, tu che sei così gentile e delicata… come mai vi conoscete, ma come mai ti ha fatto male?’ Pensavano a una cosa finta. Io faccio yoga, meditazione, non fare male a una mosca, le prendo soltanto. Poi ci siamo riviste e salutate, ma non ci chiamiamo per Natale”

Ed infine racconta del “No” che disse a Brad Pitt:

“Non sono mai stata con un uomo così bello, la timidezza mi frenò. Sul lavoro mi lancio, sul resto no. È tanta roba stare con Brad Pitt. Magari ci ricascasse. Ero a Los Angeles, lavoravo, mi invitavano a eventi dove tutti parlavano solo di cinema e progetti. Erano tutti famosi. Brad era gentile e io ho fatto una cavolata”