Ospite di Storie di donne al bivio, Katia Ricciarelli ripercorre il dolore per la scomparsa del marito Pippo Baudo, morto il 16 agosto:
“Pippo è mancato da più di quattro mesi, ma per me c’è ancora. È come con mia madre Molara, ci parlo, sento la sua presenza. Prima di lui non mi ero mai voluta sposare, è stato un amore grande e non riesco ancora a parlarne al passato”
Katia racconta di aver appreso della morte del marito dai messaggi di condoglianze sul cellulare:
“Ho appreso della sua morte dai messaggi di condoglianze che mi arrivavano sul cellulare. Nessuno mi ha avvisato. Mi sono subito precipitata a Roma per la camera ardente. Volevo abbracciare una sola persona: la figlia Tiziana, a cui ho voluto molto bene”
Katia ricorda un marito dolcissimo ma molto pudico:
“Non ci siamo mai baciati per la strada, però mi sapeva stare vicino in modo speciale. Era un melomane e quando veniva in teatro a sentirmi cantare voleva quasi salire sul palco a dirigere l’orchestra! Quando Pupi Avati mi chiese di fare il cinema io avevo fatto solo il film di Zeffirelli ed ero molto dubbiosa. Fu Pippo a dirmi che ero brava e che ce l’avrei fatta”
La cantante racconta anche la propria gelosia:
“Tra i due, la più gelosa ero io. Appena vedevo un biglietto andavo su tutte le furie, pensavo sempre fosse di una donna, anche quando non era così. Ho fatto mille volte la valigia fingendo di lasciarlo. Andavo a dormire in albergo a due passi da casa nostra e aspettavo che mi telefonasse. A volte chiamava, altre volte tornavo io. Ci sono stati momenti difficili come in tutte le coppie, ma ci siamo amati davvero e per me resterà mio marito per sempre”
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