Stasera va in onda “Natale in casa Cupiello”, trasposizione filmica dell’omonima opera teatrale di Eduardo De Filippo. La storia narra le complesse e conflittuali dinamiche della famiglia Cupiello che, Natale alle porte, si ritrova a fare i conti con una palese e profonda incapacità di comunicare.

Nel cast del film diretto da Edoardo De Angelis troviamo Sergio CastellittoMarina Confalone, Adriano PantaleoTony LaudadioPina TurcoAlessio Lapice e Antonio Milo.

Molti di voi ricorderanno il nome di Adriano Pantaleo associato al personaggio di Spillo, il simpatico bambino protagonista della serie tv anni Novanta “Amico mio” o ancor più giovane nel film Io speriamo che me la cavo di Lina Wertmüller. La carriera di Pantaleo, che oggi ha 38 anni, è proseguita bene negli ultimi anni, soprattutto a teatro, e ora lo rivediamo con piacere sul piccolo schermo in “Natale in Casa Cupiello”, dove interpreta Tommasino, il figlio più piccolo della famiglia. Ecco cosa ha raccontato l’attore durante la conferenza stampa:

Tommasino è il ruolo che un giovane attore napoletano ambisce a fare. Una sorta di Romeo o un Amleto, per intenderci. Mi sono sentito onorato e pieno di responsabilità. Ho potuto farlo con un cast eccezionale e con un regista di cui ero fan, Edoardo De Angelis. Inoltre l’averlo fatto in un anno così difficile per tutti l’ha reso ancora più bello. Eravamo alla fine della prima ondata di lockdown. Ripartire in questo modo è stato un dono straordinario, c’era un’aria di gratitudine quando giravamo, è stato davvero un Natale, una rinascita. Ci ho messo del mio, rispettando la tradizione, ma ho cercato anche di metterla da parte, approcciandomi al personaggio come se fosse stato scritto oggi. Il mio è un Tommasino con delle sfumature un po’ diverse, soprattutto tra padre-figlio.

Nel film, lo vediamo intento molto spesso a rispondere alla domanda “te piace ‘o presepe?”. Ecco il rapporto dell’attore con il Presepe:

Il Presepe mi piace molto, l’ho fatto per anni con mio padre e mio zio. Cominciavamo ad ottobre, andavamo a San Gregorio Armeno a prendere le cose. Poi mi sono un po’ allontanato da quest’usanza quando mi sono trasferito a Roma. Ma adesso mi è tornata la voglia, e lo faccio con amore insieme a mia figlia Margherita.

-Clicca qua per leggere com’è diventato Adriano Pantaleo e com’è proseguita la sua carriera