Sette anni fa moriva suicida, all’età di 63 anni, nella sua casa di Paradise Cay, in California, Robin Williams. Per ricordare l’attore, il figlio Zak, nato dal primo matrimonio dell’artista con Valerie Velardi, ha postato su Twitter una foto del padre accompagnata da questa didascalia:

“Papà, sette anni fa oggi sei morto. La gioia e l’ispirazione che hai portato al mondo continuano nella tua eredità e nella tua famiglia, amici e fan che amavi così tanto. Hai vissuto per portare risate e per aiutare gli altri. Oggi festeggerò il tuo ricordo. Ti amerò per sempre.”

In un’intervista per il podcast “The Genius Life”, Zak aveva parlato della diagnosi errata di Parkinson di suo padre. Dopo il suicidio, infatti, l’autopsia sul corpo di Robin Williams ha rivelato che l’attore non soffriva del morbo di Parkinson, ma era affetto da demenza da corpi di Lewy, una malattia incurabile che colpisce il cervello: “Aveva problemi di concentrazione e di memoria, si sentiva molto a disagio. È stato devastante, un periodo infinitamente triste, anche perchè lo amavo tanto come papà ma era anche uno dei miei migliori amici. Abbiamo trascorso così tanto tempo insieme”.

Dopo il suicidio del padre, Zack ha cercato di annullare il dolore con l’abuso di alcool, ma quando si è reso conto che era entrato in tunnel autodistruttivo si è affidato a uno psichiatra che gli ha diagnosticato un disturbo da stress post-traumatico. L’avvocato trentottenne, oggi è sobrio da quattro anni.