Marco Tardelli, indimenticabile campione del mondo del 1982 con la nazionale italiana, è stato ospite del programma “Ciao Maschio” condotto da Nunzia De Girolamo. Interrogato dalla conduttrice su cosa farebbe se avesse la macchina del tempo, Tardelli ha risposto:

“Vorrei tornare indietro per rifare quanto fatto e rivincere il campionato del mondo. E poi mi sono divertito da piccolo, da bambino ero molto felice, anche se quelli come noi perdono un po’ l’infanzia, facendo determinate cose non eri uguale agli altri bimbi, non facevi le sciocchezze degli altri che erano le cose belle dell’infanzia, e ti perdi qualcosa.”

E a proposito di infanzia, si parla di figli, ed in particolare dei figli d’arte del calcio:

“Per i figli d’arte non è facile emergere, mio figlio non l’ho mai aiutato a crescere nel calcio, sapevo che sarebbe stato difficile. Ci sono pochi casi di grandi calciatori che hanno avuto grandi figli, mi vengono in mente Maldini e Mazzola, è molto difficile per loro e anche per un padre.”

Tardelli ha poi parlato degli spogliatoi, un luogo sacro per calciatori e allenatori:

“Cosa ci diciamo? Molte cose irripetibili, cose a volte colorite, ma c’è anche una grande umanità a volte, si parla dei famigliari, uno si sfoga, parla con un compagno e un amico, lo spogliatoio è bellissimo, se rovini quello non va niente.”

E alla fine, una riflessione sul coraggio:

“Dipende molto da genitori e famiglia, gli esempi che ti danno loro, il coraggio lo puoi manifestare in tanti modi, il coraggio del silenzio. Credo che sia importante, a volte si è coraggiosi a stare zitti, a volte a manifestare. A volte non sei coraggioso e lo fai con istinto, per difesa, penso sia molto importante comunque dimostrare quello che sei.”