Il cartone

Parliamo dell’anime giapponese prodotto nel 1977 dalla Tatsunoko, appartenente alle serie Time Bokan, di cui è la seconda e la più famosa. La prima trasmissione in Italia è avvenuta su Rete 4 nel 1983 in seguito divenuta popolare grazie alle numerose repliche effettuate da diverse syndication e svariate televisioni locali sino alla metà degli anni ’90.

La serie è stata riproposta poi, diversi anni dopo, a pagamento sulle emittenti televisive Cooltoon e You&Me, mentre dal 3 ottobre 2016 al 28 dello stesso mese sono stati trasmessi in chiaro su Italia 2 i primi 20 episodi, trasmissione poi interrotta. La sigla italiana del cartone animato era scritta da Riccardo Zara (che l’aveva tratta da un suo precedente lavoro che sarebbe dovuto servire per la serie Tom Story, che si sarebbe tuttavia dovuta intitolare Tommy e Huck) ed incisa dai suoi Cavalieri del Re sul singolo Yattaman/Mr. Baseball.

La trama

«Yattaman» è il nome in incognito del protagonista Ganchan, un bambino di 13 anni con una grande passione per la meccanica. La sua assistente (e fidanzata) si chiama Janet: li unisce l’amore e il desiderio di vivere grandi avventure. Il papà di Ganchan, per sua fortuna, è proprietario di un famoso negozio di giocattoli: nel suo laboratorio dà così vita a «YattaCan», un San Bernardo meccanico travestito da pompiere. Ma a cosa serve costruire automi armati pensati per cambiare il mondo, se non ci sono in giro dei nemici temibili?
Il trio Drombo è forse il gruppo di «cattivi» più amato nella storia degli anime: sono tre sedicenti imprenditori e artigiani capitanati dall’affascinante Miss Dronio. Truffaldini per natura, quando incontrano un giorno il misterioso Dottor Dokrobei trovano una succulenta occasione per fare soldi facili.

Miss Dronio e i suoi scagnozzi Boyakki e Tonzula parlano con il loro grande capo solo attraverso comunicazioni vocali: non possono vedere in faccia il «dottore», ma credono a ogni sua parola. La missione proposta (forse sarebbe meglio dire imposta) è di ricostruire un teschio diviso in quattro parti sparse chissà dove per il mondo. Solo unendo i quattro pezzi del «Dokrostone», l’oggetto rivelerà informazioni utili per trovare «il gran filone d’oro», un prezioso tesoro.

Da New York all’Egitto, viaggiando tra passato, presente e futuro, in ognuno dei 108 episodi di «Yattaman» la fazione di Ganchan e quella di Miss Dronio verranno messe a confronto e ognuna lotterà con i suoi robot.

Il finale

Di Yattaman tutti ricordano i robot bizzarri, gli antieroi sopra le righe e le musiche strampalate ma pochi il malinconico finale. Scoperta tutta la verità sul Dottor Dokrobei e la pietra Dokrostone, il Trio Drombo decide di separarsi ma il destino li riporterà sulla stessa strada.

l’ultima puntata

Come sappiamo in tutte le puntate le info sul luogo in cui la pietra si trova sono sempre errate. Stavolta sono giuste: nel diario di un personaggio é scritto il luogo in cui la pietra si trova: una casa grigia abbandonata.

Il trio Drombo riesce a prendere il diario, poi viene naturalmente sconfitto dagli Yattaman.
Però il trio seppur sconfitto ha già letto il diario e sa dov’é la pietra: il trio quindi va e e ci trova Dottor Dokrobei con in mano la pietra completa. Un teschio naturalmente.
Dokrobei spiega di essersi appena accorto che il pezzo mancante era a casa sua, perché la casa grigia abbandonata era casa sua! Dopo lo shock del povero trio docrobei spiega di averli solo usati per ritrovare tutti i pezzi e che la Dokrostone non é che lui.

Praticamente Dokrobei é un alieno a forma di teschio arrivato sulla terra milioni di anni fa che ha passato milioni di anni a cercarsi tutti i pezzi mancanti.
Il dottore riparte per lo spazio salutando il trio che prende strade diverse. Forse.