Gerry Scotti è stato intervistato da Repubblica dove ha raccontato alcuni aneddoti riguardo il suo passato e anche i suoi progetti futuri. Ecco un estratto:

Aveva già condotto questo show: cosa c’è di diverso?
“Si è sdoganato il mondo dei freak, del ‘venghino, signori, venghino’. I diversi erano vittime, persone da togliere dalla vetrina. Adesso sono loro che hanno in mano la propria esistenza e chiedono di avere una vetrina per raccontarsi. Ho parlato con la ragazza che ha la barba, è stata oggetto di bullismo e adesso gira il mondo spiegando cosa deve subire. In questo mondo pieno di hater, il nostro show darà un messaggio”.

Nel 1982 Claudio Cecchetto la chiama a Radio Deejay. Mai pentito di aver scelto lo spettacolo?
“I miei genitori non mi hanno rivolto la parola per un bel po’, il posto sicuro ce l’avevo, facevo il pubblicitario. La laurea in Giurisprudenza non è mai arrivata, e avevo fatto 23 esami”.

Se un ragazzo le dicesse che vuole mollare tutto per una passione che direbbe?
“Non sono un rivoluzionario. Gli direi: cosa stai studiando? Se puoi iscriviti a all’università ma tieni vive queste fiammelle. Sono pieno di amici che volevano fare altre cose e si sono accontentati”.

Lezione del Covid: cosa direbbe a un No Vax?
“Capisco tutti i dubbi e le paure autogeneranti, le fake news no. Col vaccino abbiamo intrapreso l’unica strada che ci è stata offerta, se si deve uscire da un’emergenza bisogna essere uniti, non si può prendere ognuno un sentierino” .