La lite tra Alba Parietti e Selvaggia Lucarelli, iniziata nel 2017 durante la trasmissione “Ballando con le stelle”- programma in cui la Parietti partecipava nelle vesti di concorrente e la Lucarelli come giudice – e proseguito, negli anni, sui social a suon di accuse reciproche, è finito in Tribunale. In aula, davanti alla sesta penale la showgirl ha reso per prima dichiarazioni spontanee:

“Sono stata più volte derisa dalla signora Lucarelli, sono stata oggetto di attacchi personali e ammetto di aver perso la testa dopo l’ultima estenuante provocazione. Nessun essere umano vuole essere reso ridicolo, mortificato dopo avere dato tutto il possibile. Mi ha definita gatto morto in autostrada, ha detto che sono una donna sul viale del tramonto quindi pericolosa come tutti i personaggi finiti, mi ha chiamata ‘psyco’.”

Il giudice ha dato, poi, la parola alla Lucarelli che ha così ribadito:

“Sono stata accusata di ogni nefandezza, mi ha definita fetente, calunniatrice, ha detto che faccio parte di un’associazione a delinquere insieme al mio fidanzato che è stato da lei citato come se fosse un bullo di periferia. Anche fuori dal programma, venivo sommersa da messaggi sui social e interviste in cui mi riempiva di insulti. Tutto questo mi ha causato problemi e dolore. Ancora oggi, se si fanno ricerche sul web, si trovano articoli dai titoli ‘Selvaggia Lucarelli zecca, culona, infame’. Questo va pesantemente ad impattare sulla mia reputazione”.

A quanto pare tra le due donne ci sarebbe un vero braccio di ferro e spunta pure la richiesta di risarcimento danni. La Lucarelli avrebbe chiesto 180.000 € e la Parietti non ha intenzione di assecondare questa richiesta:

“In vita mia non ho mai fatto causa a nessuno, non sono mai entrata in un aula di tribunale. Mi ha dato fastidio quello che ha mistificato. Questa storia l’ha vista tutta Italia e lei la racconta in modo diverso. Vorrei ricordare che la querela l’ha fatta lei e io le sono dovuta andare dietro, per quanto mi riguarda questa storia poteva essere chiusa anni fa. Anzi per me non era mai cominciata. Sono state dette cose pesanti, che sono vecchia, finita e che non ho mai lavorato. Questi non sono punti di vista, ma sono offese profonde. Qualsiasi essere umano sarebbe ferito da quelle frasi”

Il giudice dopo aver ascoltato entrambe, ha rinviato al prossimo 7 ottobre, data in cui ci sarà la discussione delle parti e, subito dopo, la lettura della sentenza.