TRAMA:

Arrival è un thriller di fantascienza provocatorio del celebre regista Denis Villeneuve (SICARIO, PRISONERS). 

Quando un misterioso oggetto proveniente dallo spazio atterra  sul nostro pianeta, per le susseguenti investigazioni viene formata una squadra di élite, capitanata dall’esperta linguista Louise Banks (Amy Adams). Mentre l’umanità vacilla sull’orlo di una Guerra globale, Banks e il suo gruppo affronta una corsa contro il tempo in cerca di risposte – e per trovarle, farà una scelta che metterà a repentaglio la sua vita e, forse, anche quella del resto della razza umana.

 

 
 

COMMENTO:

Amanti della fantascienza unitevi. “Arrival” è questo, fantascienza moderna, un mix di INTERSTELLAR e INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO. Gli alieni giungono tra di noi in dodici posti del mondo e la domanda che tutti si chiedono è: “Che cosa vogliono? “Sono ostili, sono amichevoli? Per rispondere alle domande la prima cosa che c’è da comprendere è il linguaggio e per farlo c’è bisogno della più competente del mondo, AMY ADAMS, ossia Louise, la quale viene informata dei fatti nella sua università e condotta sul luogo dove è presente l’astronave o il guscio degli alieni che permettono agli umani di installare un campo base e di comunicare. La comunicazione risulta impossibile in quanto nessuno è in grado di decifrare il codice, ed è qui che inizia il film, quando Louise e il suo assistente fisico incontrano per la prima volta i due extraterrestri che verranno chiamati TOM E JERRY dagli umani.

La prima parte del film è assoluta perfezione, il regista descrive dettagliatamente l’incontro e il panico della popolazione durante l’arrivo degli sconosciuti esseri, inoltre la colonna sonora dà quel pizzico di mistero che avvolge tutto il primo incontro tra i protagonisti, in più la trama risulta arricchita anche dall’emotività di Louise attraverso molti flashback e flashforward che durano per tutta la durata della proiezioni e rendono lo spettatore attento ad ogni dettaglio che può essere utile nel comprendere queste visioni.

La seconda parte è molto ma molto più complessa e se avete visto INTERSTELLAR di Nolan potete comprendere il perché, il film diventa un blockbuster da rivedere per la seconda volta in quanto, per capire la trama, è necessario ripartire dall’inizio del film, ma rimane un assoluto capolavoro.

RIFLESSIONI

Villeneuve tratta la materia delicatamente. Consapevole di un salto stilistico peraltro bene armonizzato nelle dinamiche di una storia (ripresa da un racconto di Ted Chiang, Storia della tua vita) dai molti tracciati, arricchita dal mistero della vita e della morte, degli anni trascorsi e di quelli a venire, dei valori dei ricordi. Questi elementi e queste riflessioni, vengono migrate nella figura di Louise ,  che ne consegna una Amy Adams davvero generosa e solida nella parte,  beneficiando di un montaggio complesso e misterioso, a tratti disorientante, che alla fine però si risolve come un puzzle, ciascun pezzo unisce l’altro.