Esce nelle sale il 30 aprile 2019, distribuito da ITALIAN INTERNATIONAL FILM  il thriller drammatico Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio, diretto da Anthony Maras e interpretato da Dev Patelattore inglese già nominato ai Premi Oscar per LionArmie Hammer (Chiamami col tuo nome; Mine), Jason Isaacs (saga di Harry Potter) e Nazanin Boniadi (Counterpart; Homeland).

Il film ricostruisce gli attacchi terroristici che hanno scosso Mumbanel 2008, gettando nel caos la città più popolosa dell’India. Oltre luoghi di ritrovo e alle stazioni, i terroristi hanno colpito anche il leggendario Taj Mahal Palace Hotel, preso di mira in quanto simbolo del progresso e dell’apertura dell’India moderna.




SINOSSI

Nel novembre del 2008, un gruppo di terroristi mette in atto una serie di devastanti attentati in tutta Mumbai. Per tre giorni gli attentatori assediano anche il Taj Mahal Palace Hotel tenendo in ostaggio oltre 500 persone tra ospiti e dipendenti. Mentre il mondo è testimone impotente dell’attacco attraverso i media, il rinomato chef dell’hotel e un umile cameriere rischiano la vita per portare in salvo gli ospiti dellstruttura, una giovane coppia tenta disperatamente di proteggere il proprio bambino, mentre un freddo miliardario sembra interessato solo a salvare se stesso.

RECENSIONE

“Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio” di Anthony Maras, racconta uno dei tanti episodi di terrorismo islamico fuori dagli scenari occidentali. Siamo nel novembre 2008, nella popolosa città indiana che venne messa sotto attacco da uno sparuto gruppo di jihadisti del Pakistan.
Questi giovanissimi uomini, armati e addestrati al sacrificio in nome di Allah, hanno diversi obiettivi, anche se il film, a cui non mancano ritmo e tensione, si concentra soprattutto sui tre giorni d’assedio al leggendario Taj Mahal Palace Hotel. 




 L’assedio all’hotel durò ben tre giorni, il tempo che ci volle alle teste di cuoio indiane di organizzarsi e arrivare da Nuova Delhi forse anche un po’ troppo tardi. La tensione è alta e viene trasmessa per tutta la durata del film agli spettatori. La crudeltà con la quale vengono commissionati gli omicidi, a caso, e anche il pensiero con cui vengono giustificate le esecuzioni rendono il film molto ma molto realistico.
Su tutti, a distinguersi per coraggio alcuni membri dello staff dell’hotel ed esattamente il rinomato chef Hemant Oberoi (Anupam Kher) e un umile cameriere sikh (Dev Patel), entrambi pronti a rischiare la vita per proteggere i loro ospiti. Ma il film racconta anche le vicende di una coppia disperata (Armie Hammer e Nazanin Boniadi) che si ritrova in albergo con il bambino appena nato, e quelle di uno spietato milionario russo (Jason Isaacs) interessato, al contrario, solo a salvarsi la pelle.
Il film si perde un po’ nella seconda parte, racconta anche le fragilità di questi terroristi votati alla morte, ma con molte riserve e legittime paure.

    “Non si può non essere sopraffatti dall’orrore per quello che è successo al Taj Hotel. Ma quando osservi da vicino, emerge una prospettiva diversa – dice il regista – Durante l’assedio sono state catturate più di cinquecento persone. Trentadue sono morti, ma gli altri sono sopravvissuti e questo è quasi un miracolo. Metà delle vittime erano membri dello staff, rimasti lì per proteggere i loro ospiti. Questa – conclude Anthony Maras al suo esordio nel lungometraggio – è una testimonianza dello straordinario eroismo, dell’ingegno e dell’abnegazione che i membri dello staff e gli ospiti hanno dimostrato in quella circostanza”.  CIT ANSA.