Carlo Verdone è stato intervistato da Repubblica in cui ha rivelato alcuni aneddoti della sua vita e della sua carriera. Ecco un piccolo estratto in cui parla di un suo amico negazionista del Covid.

Se lo fossi non avrei affrontato in piena pandemia un’operazione con la quale mi hanno segato in due per poi riappiccicarmi

Poi l’attore ha continuato di come in realtà sia stato lui a supportare i suoi amici durante gli ultimi mesi:

Il 50% di loro ha il virus. Tra loro ce n’è anche uno che prima era negazionista, con cui stavo per rompere perché non lo reggevo più. Poi s’è ammalato e l’hanno ricoverato. Allora gli ho chiesto ‘E adesso come la mettiamo?’ e la sua risposta è stata un flebile ‘Me so’ sbajato’“.

Questo invece è un pezzo di intervista presa da “Il Messaggero” dove racconta il suo “essere ipocondriaco”:

Vogliamo chiarire qualche luogo comune su di te? Per esempio: Carlo Verdone è ipocondriaco.

«Credo che questa fregnaccia dell’ipocondria nasca dal personaggio che interpretai in Maledetto il giorno che t’ho incontrato. Non lo sono affatto. Anzi mi sembra di essere l’esatto contrario: rassicuro gli amici, combatto in silenzio con tante magagne, incoraggio tante persone che hanno guai fisici seri. Per la gente il fatto che ho una passione privata per la farmacologia e la medicina equivale a catalogarti come un fissato delle malattie. Ma non è così. Gli ipocondriaci sono persone di una noia mortale, anche se vanno aiutate».