Ancora una volta il prete detective interpretato da Terence Hill conquista una (amplissima) fetta di pubblico televisivo. Giovedì sera è partita la stagione numero 11 della fiction e il risultato è stato assurdo: 8.258.000 spettatori e il 30,5% per il primo episodio, 7.083.000 spettatori e il 32,6% per il secondo.

La spiegazione del successo di Don Matteo sta nella semplicità: un eroe positivo, i paesaggi da cartolina, il the end consolatorio. E sopratutto la serenità che ti trasmette il grande Terence Hill accompagnato sempre da un grande Nino Frassica.

I 246 episodi che compongono le undici stagioni della fiction finora realizzate andarono in onda originariamente in prima serata su Rai 1.Le repliche vengono trasmesse periodicamente da Rai 1 e Rtv San Marino, in passato da TV2000 e Rai Premium. Le repliche sono disponibili gratuitamente anche sul portale web ufficiale Rai Play. Le prime 6 stagioni sono state inserite su Netflix.

 

L’ambientazione principale della serie dalla prima all’ottava stagione è stata Gubbio e dalla nona stagione la serie si è spostata a Spoleto.

Nelle prime tre stagioni Gubbio è stata l’unica location del telefilm, anche se i personaggi nella fiction non nominavano esplicitamente la città eugubina ma si limitavano a chiamarla paese. Infatti era intenzione degli autori ambientare la serie nell’Umbria, in provincia, senza indicare un luogo specifico. Solo dalla quarta stagione si è identificato il paese come la città di Gubbio. Si sottolinea ulteriormente che solo i personaggi non pronunciavano esplicitamente Gubbio, mentre l’ambientazione chiariva di quale luogo si trattasse. Ad esempio nel nono episodio della prima stagione, nella scena della foto segnaletica a don Matteo, si può leggere Gubbio sul cartello, oppure all’inizio dell’episodio 14 della terza stagione la speaker nomina esplicitamente Gubbio come sede del torneo di scacchi.

Sono state utilizzate anche alcune location minori in Umbria.