Fran Drescher ce la ricordiamo tutti come la simpatica e sorridente Francesca Cacace della sitcom anni ’90 La Tata, eppure l’attrice, che oggi ha 65 anni, ha subito dei traumi molto forti in passato, tra cui una violenza sessuale e un cancro all’utero

Il fatto di cronaca

Quando non era neppure trentenne, fu vittima di un drammatico fatto di cronaca, tornato a galla in una recente intervista a Fox News.

Nel gennaio 1985 due malviventi fecero irruzione nell’appartamento di Los Angeles della Drescher e di suo marito, Peter Marc Jacobson. Mentre uno di questi svaligiava la casa, Fran Drescher e una sua amica, che era stata invitata qualche ora prima a cena, furono violentate dall’altro rapinatore, sotto minaccia di una pistola. Il marito venne legato e brutalmente picchiato, costretto ad assistere alle violenze.

L’episodio fu un vero trauma per tutti, soprattutto per la Drescher, che cominciò a riprendersi solo alcuni anni dopo. 

Fran Drescher insieme all’allora marito Peter Jacobson

“Fu davvero davvero difficile – ha raccontato a Fox News. – Mi sono sentito come frantumata in un milione di pezzi.

Mi ci è voluto almeno un anno prima che riuscissi a sentirmi quanto meno vicina all’essere me stessa. Ricordo che una volta ero in un ristorante con il mio manager. Stavamo pranzando e un cameriere fece cadere un vassoio di posate che, sbattendo a terra, fecero un rumore assordante. Io saltai letteralmente dalla sedia urlando. E tutti nel ristorante mi guardarono entrare nel panico”.

L’accaduto ha lasciato cicatrici indelebili, che comunque Fran è riuscita ad affievolire tramite anni e anni di terapia.

“Molto spesso, quando si ha un’esperienza orribile, ci si blocca in quel momento e si continua a rivivere quegli attimi di orrore nella propria testa come un loop. Con la terapia impari a portare la tua mente altrove, al presente”.

“Comunque non potrai mai essere lo stesso di prima. Io ho sviluppato una più profonda empatia per il dolore della gente e una comprensione maggiore di cosa significhi ad esempio essere un prigioniero di guerra. Quell’episodio durò circa un’ora o un’ora e mezza, ma in quel lasso di tempo tutto il tuo corpo è terrorizzato, non sai se stai per essere ucciso o se qualcuno verrà ucciso prima di te e tu sei costretto a guardare.

Immediatamente dopo il drammatico episodio, Fran Drescher e suo marito si trasferirono a casa dei due loro amici più stretti, Dan Aykroyd e sua moglie Donna, che li aiutarono a riprendersi. 

“Siamo stati molto fortunati ad avere amici generosi come Danny e Donna Aykroyd, pronti ad accoglierci quella notte. Siamo rimasti a casa loro per tre mesi a riprenderci.”

Passati una decina d’anni dal trauma, la Drescher dovette rivivere il tutto quando una rivista venne a conoscenza del fatto e lo rese pubblico:

“Dieci anni dopo stavo facendo La Tata e all’improvviso una di quelle riviste tabloid cominciò a parlare del mio accaduto, rendendolo pubblico. La gente iniziò a chiamare i miei genitori e a cercare di mettersi in contatto con il violentatore in prigione.  

Far riaffiorare la cosa a distanza di 10 anni mi provocò uno stress post-traumatico, ma per fortuna ero ad un livello avanzato di terapia, stavo molto meglio e l’ho affrontato nel modo giusto.”

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La malattia

Nel 2000 scopre di soffrire di un cancro all’utero, dopo due anni di visite mediche e ripetuti consulti. L’attrice ha combattuto con successo la malattia, seppure segnata dal fatto di non poter avere figli. In seguito alla sua battaglia si impegna, creando una specifica fondazione chiamata Cancer Schmancer, a sostenere le donne che si scoprono malate di cancro, come il suo libro autobiografico che tratta appunto della malattia. 

Fonte: Fox News