Come molti di voi ben sapranno, La Tata, serie simbolo degli anni novanta, ha affrontato un grande processo di cambiamento per quanto riguarda l’adattamento nella versione italiana. Probabilmente è proprio la serie più stravolta di sempre, non solo per quanto riguarda i nomi dei personaggi (cosa che è avvenuta tante altre volte), ma proprio a livello di caratterizzazione e di storia. 

Facciamo un breve excursus storico sull’arrivo di questa divertentissima sitcom nel nostro paese per analizzare le pesanti differenze che sussistono tra la versione originale in lingua inglese e quella italiana. La prima stagione venne girata e mandata in onda in America nel 1993. In Italia arrivò due anni più tardi, trasmessa dal 1995 su Canale 5, per poi passare dal 1998 su Italia 1. 

L’adattamento del telefilm è stato curato da Elena Sansonetti e la direzione del doppiaggio, eseguito presso Studioimmagine, è stata affidata a Guido Leoni fino alla stagione 5 (la penultima). All’interno dello studio si è deciso di apportare delle evidenti modifiche per favorire la comprensione della serie ad un pubblico italiano. 

Analizziamole.

Il nome e la provenienza della protagonista

Nella versione originale, la protagonista interpretata da Fran Drescher si chiama Fran Fine, nome che nella versione italiana è stato tradotto in Francesca Cacace. Per come la conosciamo noi, Francesca è una simpatica trentenne (con qualche problema a confessare la sua vera età) originaria di Frosinone, dunque della Ciociaria. A soli 18 anni si è trasferita a New York ed è stata ospitata dagli zii, Assunta e Antonio. Ecco, se provaste a descrivere questi antefatti ad un fan americano, probabilmente penserà che si tratti di un’altra serie. 

Il copione originale vuole infatti che Fran sia una ragazza ebrea nata e cresciuta a New York. Nessuna provincia, nessun trasferimento (tanto meno dalla Ciociaria): Fran è una pura newyorkese.

Quando i genitori si trasformano in zii e la nonna in cognata

Se il cambio di nome e la provenienza non vi hanno sorpresi più di tanto, non rimarrete altrettanto impassibili di fronte a quest’altra scoperta: quella che per noi è la zia di Francesca, Assunta, nella versione americana del telefilm è sua madre e si chiama… Sylvia. Stesso discorso per zio Antonio, che in realtà è il padre di Fran e si chiama Morty. Un’altra trasformazione importante l’ha subita Yetta, quella che per noi è la cognata di zia Assunta, moglie del fratello, nonché un’accanita fumatrice polacca. Nella versione originale invece, Yetta è la nonna di Fran, cioè la mamma di Sylvia (zia Assunta), anche lei ebrea e per nulla polacca. Stranamente, nel suo caso, non è stato cambiato il nome. 

Altre modifiche di nomi ci sono state per la sorella di Fran, Nadine, che appare in un solo episodio della serie (Quando il maggiordomo canta nella seconda stagione) che in italiano diventa Nadia, la cugina di Francesca e la sua migliore amica, Valerie “Val” Toriello, viene tradotto come Lalla Toriello.

Mario, il ragazzo ciociaro modello di fondoschiena che Maggie incontra nella sesta serie e finisce per sposare, in realtà non si chiama Mario e non è nemmeno italiano: nella versione originale si chiama Michael ed è ebreo – ecco perché vediamo Francesca così contenta che Maggie lo sposi.

Ebraismo scomparso

Come detto, Fran e la sua famiglia sono ebrei. Tutta la componente ebrea dello show originale è stata rimossa e modificata in favore della tradizione italiana e ciociara, perché a livello culturale si pensò essere più vicina al pubblico. Tale alterazione ha provocato enormi errori di incoerenza nella storia della versione italiana: pensiamo all’episodio Maggie non va in convento in cui Francesca e Maggie vanno nel kibbutz per esempio, o all’episodio Intrappolate in cantina in cui nella versione originale si festeggia il compleanno della mamma di Francesca e invece in quella italiana gli adattatori hanno dovuto ricorrere all’assurda giustificazione di zia Assunta che fa le veci della madre che è a Frosinone.

La comunità ebrea è molto forte in America e contraddistinta da una forte caratterizzazione e da peculiari tradizioni; moltissimi di questi dettagli, dunque, tra cui soprattutto le situazioni comiche, si sono perse nell’adattamento. Tutte le parole ebree sono state tradotte in espressioni dialettali e persino le canzoni sono state sostituite da canzoncine italiane o in uno dei dialetti dell’Italia centrale o meridionale.

Molto spesso si sono verificate traduzioni incerte, sopratutto quando nello show si vedevano palesemente riti ebraici come la circoncisione o i Bar Mitzvah, o le tradizioni dei matrimoni ebraici come la rottura del bicchiere o ancora il ballo sulle sedie.

La ragione delle modifiche

Tra i motivi che hanno spinto gli adattatori a calcare la mano così tanto e avere tale ‘potere’ di cambiamento c’è in primo luogo una ragione commerciale. Si puntava al successo della serie e per raggiungerlo, il prodotto doveva essere accessibile e popolare in ogni paese in cui era esportata. Per questo si è deciso di renderlo il più vicino possibile alla cultura italiana. 

In ogni caso, nonostante le più insormontabili assurdità, si può dire che l’adattamento italiano abbia riscosso un enorme successo in patria e abbia decretato la fortuna de “La Tata”. In fondo, rimane tuttora uno degli show anni novanta più divertenti mai avuti.