Alla Festa del Cinema di Roma Giovanna Mezzogiorno ha presentato il suo cortometraggio Unfitting, con il quale ha esordito alla regia. Un progetto personale, con il quale ha voluto mettere in luce la problematica del body shaming che lei stessa ha raccontato di aver subito.

È una questione della quale si chiacchiera tanto, ma non viene mai veramente raccontato quanto può essere grave per una persona. Non pretendo io di cambiare le cose, non mi illudo. Può essere devastante in fase adolescenziale inducendo gesti gravi. A me è successo a 50 anni, fa male comunque, fa male sempre.

Si è parlato molto della mia gravidanza durante la quale ho preso 20 kg. Aspettavo due gemelli. Quello è anche un alibi. Non sono stata grassa 10 anni perché ho avuto due gemelli sono stata grassa perché sono stata anche pigra. Ho fatto più vista casalinga che lavorativa, mi veniva facile svuotare il frigorifero. Bisogna essere onesti. E’ anche colpa mia. Che questo diventi un’arma per gli altri per offendere, per denigrare, per ricamare leggende, come se fossi malata, sono cose gravi da dire che possono rovinare la vita.