I laureati, il film d’esordio di Leonardo Pieraccioni non ha perso un briciolo della sua magia, nonostante siano passati quasi 28 anni dalla sua uscita. Era il 1995 e l’allora conduttore e attore toscano volle giocarsi la carta della regia, dopo i successi ottenuti in televisione e a teatro.

Trama

Universitari fuori corso, i trentenni Leonardo, Bruno, Rocco e Pino convivono nello stesso appartamento a Firenze. Tra chi si è separato dalla moglie a chi sopravvive grazie ai soldi della nonna, da chi ancora sposato ha un pessimo rapporto col suocero a chi sogna di sfondare come cabarettista, nessuno di loro ha ancora trovato il proprio posto nel mondo. Le cose sembrano cambiare almeno per Leonardo, che conosce la bella Letizia – sorella di Rocco – e finisce per innamorarsene.

La trattativa e le lacrime sul set

Il film fu un enorme successo di critica e pubblico. Costato 2 miliardi di lire, arrivò ad incassarne 13. Merito anche della ‘scommessa’ fatta dall’azienda di Cecchi Gori che accettò di produrre il film. Ottenere un finanziamento non fu facile per il giovane e inesperto Pieraccioni, il quale, prima di trovare manforte in Cecchi Gori, ricevette tante porte in faccia. Per questo portare a compimento il film fu una grande emozione. Ne parlò lui stesso nel corso di una intervista per il 25 anni del film:

Piansi l’ultimo giorno di riprese: ero convinto che fosse il mio primo e unico film, eppure mi ero divertito tantissimo, ero certo che una goduria del genere non mi sarebbe più toccata.

Ho ancora incorniciato il foglietto con la cifra del mio stipendio. Non avevo l’agente, e mi affidai ai suggerimenti di Veronesi: “Fai così: se ti offrono 40 milioni, rilancia a 50; se sono 50 punta a 60”. Bene. Vado all’appuntamento con l’avvocato di Cecchi Gori e dopo i convenevoli esordisce: “Noi abbiamo pensato a 70”. E io: “Benissimo!”. Risposta: “È stata la trattativa più veloce della mia storia”.