I fan più esperti dei Queen probabilmente già sapranno della controversa storia legata al video musicale di “I Want to Break Free”, il secondo singolo estratto dall’album “The Works” uscito nel 1984.

Il brano venne scritto dal bassista John Deacon e riuscì a raggiungere  il 3º posto nella hit-parade inglese, confermando il ritorno ad altissimi livelli del gruppo. A rendere la canzone ancor più nota fu il suo controverso video musicale in cui i membri della band capitanata da Freddie Mercury appaiono in abiti femminili.

Il videoclip bandito

L’idea del videoclip proviene dall’allora fidanzata di Roger Taylor, che consigliò ai componenti del gruppo di fare una parodia della soap opera inglese Coronation Street, indossando abiti femminili che rievocano la commedia drag. Ma se da una parte quest’ironia ottenne grande successo in Gran Bretagna e nel resto del mondo, la stessa cosa non avvenne negli Stati Uniti dove il video fu ritenuto inaccettabile e dunque censurato. MTV lo bandì dalla messa in onda per ben 7 anni , impedendo al brano di riscuotere il meritato successo e creando una profonda spaccatura tra la band e i media americani. In seguito a questo rifiuto, infatti, Freddie Mercury dichiarò che la band non avrebbe più tenuto un concerto negli USA.

All’epoca MTV dominava il panorama musicale e una censura equivaleva ad una vera e propria condanna a morte per il successo commerciale brano. Infatti negli Stati Uniti il brano raggiunse soltanto la 45esima posizione nella Billboard Hot 100. Ma questo, come racconta la storia dei Queen, non ha piegato Freddie Mercury e la sua band.