E’ stato l’indimenticabile e indimenticato Brandon Walsh, uno dei protagonisti della serie cult  Beverly Hills 90210, serie di riferimento per un’intera generazione. Jason Priestley, in una lunga intervista rilasciata a “Vanity fair”, racconta il suo rapporto con il passato e con la nostalgia di quegli anni:

“Forse il passato deve rimanere nel passato ed essere preservato. Non sono uno che colleziona trofei o ricordi materiali. Preferisco evitare di alimentare la nostalgia: ci crede che a casa non ho nulla del set di Beverly Hills? E a dirla tutta non l’ho avuto mai. Io so di essere invecchiato e non provo rancore, neppure quando mia figlia vede qualche episodio e dice che i jeans a vita alta mi fanno sembrare ridicolo ma adorabile. La sua generazione è totalmente disinteressata alla storia, che considerano una sorta di capsula del tempo, lontana anni luce dalla loro realtà”.

L’attore rivela qual è l’episodio che ha più amato della serie:

“Da interprete scelgo quello del diploma, nella terza stagione, perché è come se si fosse chiuso un capitolo importante per i protagonisti. L’ho rivisto di recente per parlarne in un podcast a cui sono stato invitato e mi ha fatto molto sorridere assistere a una serie di situazioni folli che avevamo messo in scena e che avevo del tutto scordato”.

Jason Priestley racconta, inoltre, i motivi che portarono ad abbandonare Beverly Hills 90210:

“Ero giovanissimo e terrorizzato all’idea che, una volta che Beverly Hills avesse chiuso i battenti, anch’io mi sarei giocato la carriera e sarei finito nel dimenticatoio. Quando la trama ha preso una virata da soap ho capito che era arrivato il momento giusto per mollare. In un certo senso l’ho rinnegato, ma solo per proteggermi. Non potrò mai dimenticarlo né manifestare altro che non sia pura gratitudine per quell’opportunità che all’epoca aveva del pionieristico”.