Destino ha voluto che proprio il giorno del suo 64esimo compleanno Kevin Spacey mettesse fine al processo che lo ha visto coinvolto con le accuse di reati sessuali. Il processo era iniziato un mese fa e riguardava inizialmente dodici accuse, tre delle quali erano state cancellate nel corso delle udienze: delle nove accuse rimaste, sette erano per aggressione sessuale, una per aver indotto una persona a compere attività sessuali senza il suo consenso e una per aver indotto una persona a compere attività sessuali che prevedevano una penetrazione.

Spacey è stato giudicato non colpevole per tutti i nove capi di imputazione.

Il giudice ha commentato la sentenza dicendo che la giuria dev’essersi sentita come “in un acquario” per la grande pressione mediatica su questo caso. Spacey ha ringraziato con voce sommessa e con le lacrime in viso mentre il suo team festeggiava dandogli pacche sulle spalle.

Le accuse

Sulla scia del movimento MeToo, quattro uomini fra i 30 ed i 40 anni avevano accusato Spacey di violenza. I fatti sarebbero risaliti a due decenni fa (2001-2013), periodo in cui la star viveva in Gran Bretagna. Spacey infatti è stato direttore artistico dell’Old Vic Teatre fino al 2015.

Gli episodi contestati sono casi di violenza sessuale, aggressione indecente e induzione ad attività sessuale senza consenso, di cui però la giuria lo ha ritenuto non colpevole.