La signora ammazzatutti (Serial Mom) è un film del 1994 scritto e diretto da John Waters con protagonista la bravissima Kathleen Turner, volto iconico degli anni ’80 e ’90 grazie a film come Brivido caldo, All’inseguimento della pietra verde e La guerra dei Roses. Nonostante si sia guadagnato la nomina di film cult, grazie alle sue tinte da black comedy surreale, il film fu un fiasco al botteghino, guadagnando solo 8 milioni di dollari in patria. 

Il film di John Waters si prende gioco della criminalità esasperata della società americana di periferia. Al centro della trama c’è Beverly Suthpin, madre che non potrebbe chiedere di meglio dalla vita, con una famiglia meravigliosa e una splendida casa. La donna ha però un lato oscuro, con due particolari passatempi: ascoltare nastri con registrata la voce del serial killer Ted Bundy e fare telefonate anonime alla rivale Dottie, colpevole di aver litigato con lei al supermercato. Quando la figlia viene maltrattata dal fidanzato e un insegnante consiglia di far curare l’altro figlio da uno psichiatra, Beverly perde la testa e decide di improvvisarsi serial killer, disposta ad uccidere chiunque ferisca la sua famiglia.

La centrata performance di Kathleen Turner, attrice versatile e poliedrica, offre gran parte dell’umorismo e spinge il film sopra le righe in modo apprezzabile. Nel cast, insieme a lei, ci sono Sam Waterston, Ricki Lake, Matthew Lillard (futuro protagonista di Scream), Traci Lords, Suzanne Somers.

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Storia vera? Non proprio

In apertura al film si afferma che è ispirato ad una storia vera, con  i titoli di testa che recitano: “Questo film è una storia vera. La sceneggiatura è basata su testimonianze giudiziarie. Dichiarazioni giurate. E su centinaia di interviste condotte dai registi. / Alcuni nomi di personaggi innocenti sono stati cambiati nell’interesse di una verità più ampia. / Nessuna persona coinvolta nei crimini ha ricevuto alcuna forma di compensazione finanziaria”. In realtà, niente di tutto ciò è vero: in seguito la cosa fu smentita dicendo che era stata solo una trovata pubblicitaria.

Le parole di Kathleen Turner

In un’intervista a EW, Kathleen Turner ha raccontato di aver avuto problemi nella lettura della sceneggiatura a causa della “surrealità” del copione.

“Sono arrivata al punto in cui lei tira fuori il fegato del ragazzo con il ferro da stiro. Lì mi sono detta: “No, no, no, no, no, no, no, no, no, no”. Ho buttato il copione giù e ho continuato a fare le mie cose. Ma non potevo lasciar perdere. Così sono tornata indietro, e ho letto ancora della scena del condizionatore dalla finestra, e ho detto: “No, no, no”. L’ho messo via di nuovo. Non ci credevo, ne dovevo parlare con mio marito. Alla fine, l’ho riletto tutto. Ero così intrigata. Ho chiamato John e gli ho detto: “È un gorefest o una commedia?” Lui disse: “Fammi venire a parlare con te”. Circa quattro ore dopo si è presentato alla mia porta a New York.

L’unico omicidio che non mi è piaciuto, onestamente, è stato quello al concerto, con la bomboletta spray e il fuoco. Non mi è piaciuto. In qualche modo, era troppo reale per me. Ma mi fidavo di John. Il resto – il fegato, il cosciotto d’agnello – andiamo, sono semplicemente assurdi!

Curiosità

Ricordate la scena in cui Beverly uccide la signora sulla poltrona con il cosciotto di agnello? Il regista John Waters dovette pagare ben 60.000 dollari di diritti agli autori della canzone Tomorrow, che si sente in sottofondo.

Nel film compaiono due volte delle bambole Pee-Wee, al fine di pubblicizzarle malgrado lo scandalo sessuale che aveva colpito il loro creatore, l’attore Paul Reubens.